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  • Andrea

Strappiamo lungo i bordi

Aggiornamento: 1 dic 2021

Stando attento a non anticiparvi che lui si sposa dopo esser prima morto mentre scopre che sua madre era in realtà tornata dal futuro, cercherò di scrivere qualcosa sulla serie “Strappare lungo i bordi”. Nessuno spoiler quindi, ma è inevitabile parlarne, accidenti. Non è soltanto una questione modaiola perché qui dietro a musiche, battute, grafiche eleganti ed idee originali si nasconde altro.

Il protagonista Zero è sempre in bilico tra il dover bilanciare l'ansia da prestazione di vivere (ma perché poi, se tanto tutto arriva!?) e quella sicurezza (spesso però erronea) per cui si starebbe beatamente e tranquillamente procedendo per la retta direzione - salvo poi scoprire di essere un tantino lontani da quella strada così bella e da tutti quegli obiettivi che ci si era prefissati. E mentre il tempo passa e scorre veloce, la sensazione di Zero (e forse non solo la sua) è quella che gli altri si siano nel frattempo realizzati mentre lui risulta fermo nello stesso identico punto ..e ormai anche da troppo tempo.

Accompagnati da un fiume velocissimo e impetuoso di romanesco si ride di gusto, anche a crepapelle, ma mentre la risata occupa il volto, sai che l’armadillo dentro di te (nel cartoon l’armadillo è la voce della coscienza) prova a sussurrarti qualcosina, e sai anche che, in effetti, qualcosa che riguarda te c‘è davvero in questo cartoon, che in effetti qualcosa lungo la strada.. l’hai persa anche tu.


E allora rifletti, e realizzi, che qui dietro a musiche, battute, grafiche eleganti ed idee originali, si nasconde un pezzo di te.

Ma non ti rendi conto di quant'è bello? Che non ti porti il peso del mondo sulle spalle, che sei soltanto un filo d’erba in un prato? Non ti senti più leggero? (Sara)
Le persone so complesse: hanno lati che non conosci, hanno comportamenti mossi da ragioni intime e insondabili dall’esterno. Noi vediamo solo un pezzetto piccolissimo di quello che c’hanno dentro e fuori. E da soli non spostiamo quasi niente. Siamo fili d’erba, ti ricordi? (Sara)
E allora noi andavamo lenti perché pensavamo che la vita funzionasse così, che bastava strappare lungo i bordi, piano piano, seguire la linea tratteggiata di ciò a cui eravamo destinati e tutto avrebbe preso la forma che doveva avere. Perché c’avevamo diciassette anni e tutto il tempo del mondo. (Zerocalcare)
E semo pure stupidi. Perché se impuntamo a fa’ il confronto co le vite degli altri. Che a noi ce sembrano tutte perfettamente ritagliate, impalate, ordinate. E magari so così perfette solo perché noi le vediamo da lontano. (Zerocalcare)
Sei cintura nera de come se schiva la vita (Armadillo)
Bambino: “Alice, ma la cicatrice poi passa? Alice: “La cicatrice non passa, è come una medaglia che nessuno ti può portare via (…)” Bambino: “Ma perché non passa?” Alice: “Perché è una cicatrice. Se andava via con l’acqua era un trasferello. È una cosa che fa paura, ma è anche una cosa bella, è la vita”.



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